MARIO MERZ
“IGLOO” Hangar Bicocca - Milano (2018/19)
Cosa pensi che
rappresenti? Per l’artista? Per te?
Penso che per Mario Merz l'igloo sia la metafora dell'habitat ideale, il
luogo più sicuro ed intimo per l’anima dell'uomo, l’archetipo nel caos della
contemporaneità che nella mostra è rappresentato dall’ ambiente freddo ed
essenziale in cui è stata allestita. Una relazione tra uomo e natura, uomo e
mondo, rappresentata nell'idea di Merz, probabilmente, da un igloo tra gli
igloo e tra questi e l’ambiente della mostra stessa. Sono igloo diversi tra di loro ma accomunati da una forma
architettonica primordiale che rappresenta un ritorno ad una dimensione
lontana, arcaica ma allo stesso tempo espressione di un’arte fortemente
moderna, di ricerca. Merz sembra voler rappresentare la trasformazione della
natura e della vita umana e allo stesso tempo forse mettere in discussione i
valori di una società tecnologicamente avanzata.
A me l’igloo di Merz, ma in generale l’idea di igloo, rappresenta ciò che è
individuale, interiore, un luogo di protezione magico, di condivisione
personale nel contesto del mondo caotico in cui viviamo e che nella mostra di
Merz è, come dicevo, rappresentato dall'ambiente in cui è allestita la mostra
costellato di igloo tra gli igloo.
Pensi sia importante
L’interno o l’esterno? Perché?
Secondo me sono importanti entrambi perché diventano per l’artista
l’archetipo dei luoghi abitati e del mondo e la metafora delle diverse
relazioni tra interno ed esterno. Ciascuna di queste case semplici è
diversa una dall'altra, anche se tutte sono accomunate da questa forma architettonica
primordiale che è un ritorno ad una dimensione affettiva semplice in un
contesto freddo e arido in cui gli igloo sembrano tanti spazi di speranza. In
questo senso forse l’interno dell’igloo come rimando ad uno spazio interiore
potrebbe costituire lo spazio vitale e quindi più importante.
Quali materiali e/o oggetti sono stati
utilizzati? Quanti di questi sono più o meno presenti?
Gli igloo di Merz sono calotte emisferiche, abitazioni primitive, tende di
fortuna, nuclei abitativi considerati in ogni variante seppure con la stessa
struttura di base. A prima vista sono subito riconducibili alle abitazioni
primordiali ma sono realizzate con materiali naturali ed industriali insieme.
Sono caratterizzate, infatti, da una struttura metallica rivestita da materiali
di uso comune come argilla, vetro, pietra, argilla, ferro, acciaio, cera d’api,
rami, lastre di pietra, giornali, gommapiuma; il tutto spesso appoggiato ed
incastrato in modo instabile con l’ausilio di mastice e morsetti e anche con
l’uso di scritte al neon.
Sono in contrasto tra loro? Sono coerenti?
Trasmettono un messaggio?
Ciascuna di queste case semplici è diversa l’una dall'altra ma riconducono
tutte all’idea della casa come rifugio, come intimità, come protezione. Alcuni
igloo sono formati da elementi perfettamente in armonia, altre da oggetti che, affiancati,
creano dei contrasti molto interessanti.
Il contrasto più evidente è quello tra il calore dei materiali naturali,
poveri e le strutture fortemente moderne, essenziali e collocate in un ambiente
altrettanto spoglio ed essenziale. Probabilmente il messaggio di Merz, come
dicevo, è quello di mettere in discussione i valori culturali legati a una
società organizzata e fortemente tecnologica, intendendo così il ritorno
all'archetipo come sola possibilità di espressione dell’arte ma in generale
dell’uomo rappresentato dal singolo igloo.
Cosa pensi dell’ambiente in cui la mostra è stata allestita? Pensi
che il luogo influenzi la fruizione delle opere? In che modo?
L’ambiente in cui la mostra è stata allestita crea un tutt'uno con l’opera
di Merz: trenta opere di grandi dimensioni che creano l’effetto di un paesaggio
irreale e di grande impatto visivo, una metafora di relazione ed armonia pur
nel contrasto sicuramente rappresentato dall'artista tra interno ed esterno. La
semplicità e l’essenzialità dell’ambiente inoltre lasciano spazio e scena alle
opere che, pertanto, all'occhio del visitatore, emergono come le vere
protagoniste della mostra. L’ambiente in cui una mostra è allestita è molto
importante e difficile da curare perché deve contenere gli elementi di
completamento alle opere stesse, deve ospitarle, senza togliere loro lo spazio
necessario perché abbiano tutta l’attenzione del visitatore.
E. M.
L'igloo è una delle prime forme di abitazione dell'uomo e racchiude nella sua semplicità una perfetta armonia tra naturale e antropico
L'igloo rappresenta l'archetipo dell’abitazione. E' una casa provvisoria e semplice che richiama uno stile sintetico anche in forma artistica.
Per me l’igloo rappresenta un luogo provvisorio ma sicuro dove l’uomo vive solo per la notte. E’ come “metà sfera della giornata” .
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L’interno dell’igloo rappresenta metaforicamente lo spazio dell’intimità, della sfera personale; l’esterno è invece tutto il resto: la natura e la dimensione urbana. Secondo me è più importante l’interno perché rappresenta l’interiorità e l’anima dell’uomo.
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Ci sono igloo ricoperti di argilla, di vetro, di pietra, di juta, di metallo. Sono diversi come sono diversi gli uomini, ma sono anche uguali perché sono metafora della casa rifugio, della casa intimità, della casa dell’anima. Sono stati utilizzati anche oggetti di uso comune, antichi e moderni, come scritte di neon, lo sportello dell’auto, animali impagliati e la macchina da scrivere.
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Alcune composizioni di igloo sono composte da elementi perfettamente in armonia, altre da componenti che, affiancati, creano contrasti interessanti. Altre opere invece, soprattutto tramite le scritte illuminate, cercano di trasmettere messaggi di vita.
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L. N.
1. Per l’artista l’igloo
rappresenta l’archetipo dell’abitazione. Lui stesso afferma in un’intervista:
“L’igloo è una casa, una casa provvisoria. Siccome io considero che in fondo
oggi noi viviamo in un’epoca molto provvisoria, il senso del provvisorio per me
ha coinciso con questo nome: igloo”. Inoltre, è la metafora delle diverse
relazioni tra esterno e interno, tra spazio fisico e spazio concettuale, tra
individualità e collettività.
Per me l’igloo
rappresenterebbe un luogo dove rifugiarmi e fare ciò che mi piace, in
particolare ascoltare la musica e suonare.
2. Penso che siano
importanti sia l’interno che l’esterno e che il loro valore sia diverso a
seconda di come è rappresentato l’igloo. Ad esempio, quando la struttura
esterna dell’igloo è completamente rivestita di materiale coprente, ciò che
balza per primo all'occhio è l’esterno. Se invece la struttura fosse
trasparente lo scopo sarebbe quello di mostrare cosa c’è all'interno
dell’igloo.
3. Merz era dell’idea che
la realtà sia soggetta ad un dinamismo costante e che le cose continuano ad
esistere sotto altre forme anche quando sembrano apparentemente scomparse. è per questo che l’artista ha
utilizzato diversi materiali: alcuni elementi naturali, come l’argilla, il
vetro, la juta e il legno; elementi e scritte al neon; oggetti di scarto, come
i giornali e lo sportello dell’automobile.
I più presenti sono il vetro, il neon e l’acciaio.
4. I materiali
utilizzati, a prima vista sembrano contrastare, a causa della loro diversità,
però, forse, il messaggio che vuole trasmettere l’artista è che la realtà
cambia continuamente e si trasforma, quindi il contrasto potrebbe essere
spiegato dalla provvisorietà del mondo in cui viviamo.
5. Penso che l’ambiente
in cui la mostra è stata allestita valorizzi le opere: per il grande spazio che
l’hangar offre, per il meraviglioso effetto luminoso provocato dai neon, ma
anche per i materiali di natura povera che si adattano al luogo.
L. P.
1)
L'igloo per l'artista rappresenta l'evoluzione dei
materiali.
2)
Più importante è l'esterno perché può contenere più
materiali così diventa una scultura.
3)
Sono stati utilizzati molti vetri, cemento, terra e
sacchi. Quelli più presenti sono i vetri e meno usati la terra e il legno.
4) Sono in contrasto tra loro. Sono diversi sia come materiale che come dimensione. Il messaggio è l'evoluzione del materiale.
5)
L'ambiente è perfetto. Spazio ampio cosi ogni scultura
si vede bene.
M. R.
1 È difficile pensare cosa possano rappresentare gli igloo per Merz, ma credo che lui li presenti come opere
semplici e vuole dimostrare come con pochi e naturali oggetti si possano fare
lavori estremamente significativi realizzando “il bello dell’essenziale”. La sua
arte è definita “povera”.
Per
me sono stati fonte di grande ispirazione per eseguire il lavoro in miniatura
da me realizzato.
2 Secondo me l’esterno è più importante, poiché in molte opere l’interno non è
visibile, anche se bisogna realizzare in maniera adeguata anche quest’ultimo
perché spesso rappresenta la base su cui poggia tutta l’opera.
3 La sua arte è definita “povera” perché
utilizza materiali naturali e primitivi
“poveri” come argilla, vetro, pietre, juta e acciaio messi tra loro in modo
instabile e fa spesso uso di scritte e neon.
4 Secondo me, le sue, sono opere coerenti, perché trasmettono tutte quel
messaggio che per Merz era uno stile di vita ovvero il messaggio di
condivisione.
5 L’ambiente
dove è stata allestita la mostra si trova in perfetta sintonia con le
opere di Merz visto che è un posto molto povero proprio come la sua arte.
M. S.
1. Passeggiando virtualmente tra gli
igloo di Merz l’idea che mi sono fatto è che l’artista voglia esprimere il suo
desiderio di sperimentare nuove tipologie edilizie che abbiano le
caratteristiche di una costruzione provvisoria, smontabile e ricomponibile
realizzate con materiali poveri ed economici, a basso impatto ambientale ma con
elementi moderni; l’igloo sembra rappresentare il vivere dell’uomo moderno, il
suo desiderio di ritrovare spazi a misura d’uomo in cui ci sia ancora un forte
legame con la natura.
Per me l’igloo rappresenta una linea continua tra antico e moderno, una
costruzione che si ritrova anche se modificata dall’età preistorica fino ai
tempi nostri, basti pensare che la forma dell’igloo cioè la cupola, è presente
in natura già nella caverna preistorica, la ritroviamo antropizzata nelle tombe
ipogee etrusche. In tempi più moderni la forma della cupola è tipica degli
igloo di ghiaccio delle popolazioni eschimesi ripresi dai moderni ed
ecosostenibili bar-igloo e igloo-village. Nell’architettura di oggi ritrovo la
forma della cupola anche nel modernissimo teatro di Sidney in cui la copertura
è però destrutturata.
2. Guardando gli igloo di Merz e notando
che sono vuoti, verrebbe da dire che l’esterno sia più importante, ma in realtà
è proprio l’esterno così costruito a forma di cupola che determina l’importanza
dello spazio interno, per quella sensazione che offre di calore, protezione e
sicurezza.
3. La struttura è prevalentemente in
ferro e in misura minore in legno. La copertura è costituita in molti esemplari
da pannelli di vetro di diverse dimensioni e da lastre di pietra; mentre in
misura minore troviamo: cuscini, cera, coperture in tela o in sottili rami
intrecciati fra di loro; appesi sulla copertura o appoggiati in terra sono presenti
oggetti moderni di uso comune o parte di essi (sportello di auto, macchina da
scrivere, giornali e morsetti). È presente sia all’interno che
all’esterno l’illuminazione a neon di scritte e sequenze numeriche.
4. È in contrasto l’accostamento tra elementi naturali e oggetti
più moderni costruiti dall’uomo, questo contrasto secondo me vuole
rappresentare l’uomo moderno che vive come sospeso tra progresso e desiderio di
tornare a vivere in un mondo più naturale a misura d’uomo.
5. La mostra è allestita all’interno dell’Hangar
Bicocca, un ambiente moderno e spoglio che permette al visitatore di
concentrarsi sugli igloo senza avere altre distrazioni.
G. R.
1) Secondo me, per l’artista,
rappresenta il luogo in cui l’uomo può sentirsi al sicuro ed al riparo dalle
intemperie del mondo antartico e quindi una metafora che sta a rappresentare il
luogo dove l’uomo si sente protetto. Rappresenta anche l’interazione tra uomo e habitat naturale in cui egli è riuscito a
sopravvivere e prosperare.
2) E’ importante l’interno perché è esso che ti trasmette calore e ti isola
dall'esterno e in Antartide l’aspetto estetico non serve a nulla, ma è
fondamentale la funzionalità.
3) Sono stati utilizzati materiali di uso
comune come argilla, vetro, pietra, ferro, acciaio, cera d’api, rami, lastre di
pietra, giornali, gommapiuma; il tutto spesso appoggiato ed incastrato. Ciò che
secondo me prevale di più è il vetro.
4) Sono materiali in contrasto tra loro,
perché alcuni sono di origine antica e naturali, mentre altri sono moderni,
quindi c’è un contrasto tra passato e presente. A me trasmettono un senso di
confusione e di poca cura del dettaglio, ma anche di sicurezza e stabilità.
5) Sicuramente l’ambiente in cui la mostra è
stata allestita è un luogo molto spoglio che richiama il mondo gelato dei poli;
perciò mette molto bene in risalto le opere e gli igloo molto diversi tra loro
ma con la stessa funzione: riparare e ospitare.
M.M.
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Per l’artista penso che rappresenti un luogo sicuro per proteggersi. Per
me invece rappresenta un riparo e una
sicurezza.
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Penso che sia più importante l’interno perché nell’igloo devi viverci e
starci bene tu e inoltre perché non si giudica dall’aspetto esteriore, anche se
sono case.
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I materiali che sono stati principalmente utilizzati sono il ferro e
materiali trasparenti come il vetro, però c’era anche l’argilla, dei rami,
oggetti morbidi, inoltre gli igloo sono stati abbelliti con dei led color
celeste che formavano delle parole.
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Secondo me gli oggetti utilizzati sono coerenti tra di loro, mi
trasmettono armonia e sono tutti diversi quindi hanno personalità.
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L’ambiente
in cui la mostra è stata allestita sembra quasi un capannone e penso che questo
influenzi la fruizione delle opere perché la luce non è naturale cioè non
proviene dall’esterno, ma viene generata .
M. P.