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Laboratorio: “L’officina dei segni"

Capitolo I: "Il prato, punti e cerchi"

Ispirato ai laboratori di Hervé Tullet il quale crede in un’idea di arte collaborativa e inclusiva che stravolge lo stereotipo del disegno perfetto e valorizza il segno, casuale o intenzionale, capace in ogni caso di generare racconti visivi.

Come si fa: 

i partecipanti si dispongono davanti al foglio che può essere grande appeso lungo la parete o disteso sul pavimento oppure si possono appoggiare fogli singoli su ogni banco. 

Chi conduce il gioco detta il ritmo delle consegne. “Fate un punto, un punto più grande in alto a destra, ora un cerchio a sinistra. Cambiate di posto!” Ogni partecipante si trova a continuare il disegno del compagno che lo ha preceduto, il ritmo delle consegne si fa sempre più incalzante e lo spazio del foglio si riempie.

A questo punto, si suggerisce di osservare con attenzione il disegno: cerchi e punti hanno formato dei fiori, basta disegnare steli e foglie, ecco il nostro prato fiorito! 



Capitolo II "Nuvole, pioggia, alberi: l'estate è finita"
Come si fa:
Come nel "prato fiorito", dopo una o più consegne si cambia di posto. Il ritmo delle indicazioni è molto sostenuto,  si deve fare in modo che ogni ragazzo/a torni al suo foglio iniziale, così ciascun disegno ha il contributo di tutto il gruppo.

Capitolo III: "Esseri fantastici ascoltando leggere" -
Aveva veduto un grosso serpente, disteso attraverso alla strada,  che aveva la pelle verde, gli occhi di fuoco e la coda appuntata, che gli fumava come una cappa di camino.- C. Collodi, Pinocchio U. E. Feltrinelli


Come si fa:
In questo laboratorio ogni ragazzo lavora individualmente, l'ascolto della lettura stimola la fantasia, si procede con calma. 

Capitolo IV: "Collegare i punti"
Come si fa:
In questo caso le consegne sono veloci e i cambi di posto numerosi. Si chiede di disegnare punti di diversa grandezza, numeri, ogni tanto un simbolo o qualsiasi altro elemento. Quando il foglio è sufficientemente pieno, si chiede di collegare per esempio, i punti dello stesso colore o grandezza o gli elementi simili. Alcuni degli spazi che si sono formati dopo questa fase possono essere decorati o colorati secondo indicazioni precise o a piacere.


CapitoloV: "Sculture di carta"

Anche con la carta possiamo creare delle strutture tridimensionali per sperimentare la relazione con lo spazio e la luce.

Come si fa:
Si dipingono dei cartoncini di recupero con colori vivaci. Si ritagliano secondo il soggetto che si vuole realizzare. Su ogni forma si fanno dei piccoli tagli da usare per incastrarle fra loro.


Capitolo VI: "Scarabocchi" 
(idee da  -La via del disegno brutto - Alessandro Bonaccorsi - Terre di mezzo)





Come si fa:
si piega 4 volte un foglio A4 fino ad ottenere 16 spazi o 5 per ottenerne 32.
Nel primo esercizio si dispongono tre linee uguali in un modo sempre diverso per ogni spazio, nel secondo esercizio si realizza un diverso scarabocchio in ogni casella e nel terzo si inventano tipi di alberi tutti differenti tra di loro.

Capitolo VII: "Autoritratto ad occhi chiusi"






Come si fa:
si visualizzano gli elementi del proprio volto e il suo insieme. Si appoggia il pennarello sulla superficie del foglio, si chiudono gli occhi e si cerca di disegnare senza staccare mai la punta della penna dalla carta. Si colorano gli spazi che si sono formati con linee di due colori.



Capitolo VIII: "Collages come Matisse"


Come si fa un collage lo sanno tutti, però se vuoi conoscere meglio come li realizzava Matisse, guarda questo video:
Finale: "la città di Millo" (clicca sul nome)


















Come si fa:
disegna delle forme romboidali poi traccia delle perpendicolari partendo dai vertici delle figure e arrivando fino alla base del foglio. Avrai costruito i tuoi palazzi  e ora puoi animare la città. Se cerchi qualche idea dai uno sguardo al lavoro dello street artist Millo.






















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